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Cicloturismo in Maremma | Dall’ Amiata alla pianura e ritorno si
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23. Dall’ Amiata alla pianura e ritorno

 

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Cicloturismo in Maremma | Dall’ Amiata alla pianura e ritorno


   
   

DALL’AMIATA ALLA PI ANURA E RITORNO (GR8)
Castel del Piano - Arcidosso - Monticello Amiata - Cinigiano - Bivio Granaione - Baccinello - Cana - Santa Caterina - Roccalbegna - Triana - Località Aiole - Arcidosso - Castel del Piano

 

23. Dall’ Amiata alla pianura e ritorno - 92 km


Castel del Piano - km 0 - Arcidosso - km 4 - Monticello Amiata - km 14 - Cinigiano - km 24 - Bivio Granaione - km 35.8 - Baccinello - km 46.4 - Cana - km 55.5 - Santa Caterina - km 64 - Roccalbegna - km 67.4 - Triana - km 73.6 - Località Aiole - km 84.2 - Arcidosso - km 87.7 - Castel del Piano - km 92 30,7

Punto di partenza e arrivo: Castel del Piano
Lunghezza: 92 km
Dislivello: 1000 m
Tipo di strada: asfalto
Bicicletta: strada e tuttoterreno
Difficoltà: impegnativo
NOTE: questo percorso ricalca quasi completamente il GR8 della Provincia che parte da Castel del Piano. Il profilo altimetrico prevede continui cambi di pendenza e si pedala su strade scarsamente trafficate al cospetto dei panorami più belli che offre il versante grossetano dell’Amiata.



Da Castel del Piano si parte in direzione di Arcidosso passando per la frazione di San Lorenzo. Dopo 4 km si arriva ad Arcidosso e nei pressi dell’evidente rotatoria si continua in discesa seguendo le indicazioni per Cinigiano. Nei pressi del supermercato si mantiene la sinistra pedalando in leggera e pedalabile salita sulla S.P. 7.

Dopo circa 2 km la strada scende con decisione al ponte sul torrente Zancona per poi risalire fino al bivio per Salaiola: si continua a pedalare in direzione Grosseto per 2.5 km fino a Monticello Amiata (14). Dal paese, situato in posizione panoramica verso l’Amiata e la Val d’Orcia, si continua seguendo le indicazioni per Cinigiano e Paganico sulla S.P. 7. In costante discesa, sempre sulla S.P. 7 si raggiunge Cinigiano (24).

Dalla rotatoria di Cinigiano, con la caserma dei carabinieri alle spalle, si imbocca Via Grosseto percorrendola fino all’innesto sulla S.P. 17 dove si gira a sinistra verso Grosseto. Si prosegue in costante discesa osservando, sulla sinistra, la mole imponente del Monte Amiata. Si scende piacevolmente per circa 10 km fino al ponte sul torrente Melacce (35.2). Oltrepassato il ponte si pedala per circa 500 m fino ad un bivio (35.8) dove si lascia la S.P. 17 che prosegue alla volta di Granaione, per imboccare sulla sinistra la S.P. 92 “Costarelle” in direzione Baccinello. Si attraversa un bellissimo paesaggio ondulato con pascoli, terre coltivate e macchia su una strada che asseconda i frequenti cambi di pendenza di questo territorio. La S.P. 92 termina nei pressi di un incrocio a T (42.8) dove si gira a sinistra sulla S.P. 24 in direzione di Baccinello e Roccalbegna. Oltrepassato il ponte sul torrente Fronzina si pedala nel fondovalle su una strada che non presenta alcuna asperità.

Dopo 3.5 km si transita nella frazione di Baccinello (46.4) e poco dopo si oltrepassa il Torrente Trasubbia: dopo il ponte (47) inizia la salita verso la montagna. Si pedala su una costante salita per 7 km che, poco prima di Cana, regala un po’ di riposo. Superato il bivio per Cana (55.5) si prosegue in direzione Santa Caterina, Roccalbegna e Vallerona.

Dopo il cimitero di Cana la strada ricomincia a salire dolcemente fino all’incrocio con la S.P. 55 (59) per Stribugliano. Si prosegue alla volta di Vallerona e Roccalbegna affrontando la salita fino a Santa Caterina (64). All’incrocio a T si piega a sinistra sulla S.P. 160 in direzione Arcidosso e comincia la bella discesa fino a Roccalbegna (67.4). Attraversato il centro del paese e oltrepassato il ponte sulle acque dell’Albegna, si comincia a salire verso Triana dove la pendenza aumenta ancora e si prosegue in direzione Arcidosso, aggirando le falde del Monte Labbro, sui tornanti che portano al valico (900 m s.l.m.) prima di pedalare senza alcuna asperità fino alla loc. Aiole (84.2) dove inizia la discesa con alcune curve tecniche fino ad Arcidosso (87.7). Da qui si prosegue senza difficoltà verso Castel del Piano (92). [1]


Castel del piano


Casteldelpiano z12.jpg

 Castel del Piano, panorama [2]

 

Monticello Amiata

Monticello Amiata, antico centro medievale che si trova lungo la strada che conduce verso il Monte Amiata, alle porte della Riserva naturale Poggio all'Olmo. Geograficamente, si trova in un'area di alta collina che segna il definitivo passaggio dalla Valle dell'Ombrone al massiccio del Monte Amiata.
Via della Castagna, itinerario tematico che si articola nei dintorni di Monticello Amiata, con sentieri che si insinuano tra boschi di castagni secolari.
Via delle Fonti, itinerario tematico che si articola tra le due fonti che permettono l'approvvigionamento della frazione di Monticello Amiata, che sono situate in due luoghi distinti all'esterno del paese.

Cinigiano

Il territorio comunale di Cinigiano si estende per oltre 160 km² nell'entroterra della provincia di Grosseto, tra la Valle dell'Ombrone, il tratto terminale della Val d'Orcia e le pendici occidentali del cono vulcanico del Monte Amiata. Confina a nord con il comune di Montalcino e la provincia di Siena, ove il fiume Orcia segna i limiti amministrativi, a est con il comune di Castel del Piano, a sud-est con il comune di Arcidosso, a sud-ovest con il comune di Campagnatico e a nord-ovest con il comune di Civitella Paganico.
La Riserva naturale Poggio all'Olmo, si estende sull'omonima vetta montuosa all'estremità sud-orientale del territorio comunale, interessando parzialmente anche il comune di Arcidosso. Vi si può accedere sia dalla frazione di Castiglioncello Bandini che da quella di Monticello Amiata.[6]

 

Cinigiano, vista da Podere Santa Pia

Cinigiano, vista da Podere Santa Pia

 

Il castello di Triana

Il castello di Triana è situato nell'omonima frazione a est di Roccalbegna, che sorse come antico insediamento rurale nel primo Medioevo.


Castello di Triana, Roccalbegna

 

Storia e descrizione

Il luogo è ricordato fin dal 760, ma l'esistenza del castello è attestata solo dalla divisione dei beni degli Aldobrandeschi del 1216, quando fu assegnato al ramo di Santa Fiora. Nel 1388 la Triana fu acquistata dalla famiglia senese dei Piccolomini che lo fecero divenire sede di una signoria rurale nel corso del Cinquecento.

I Piccolomini rimasero proprietari del castello e dei terreni circostanti fino al 1962, quando il castello, notevolmente trasformato e con scarsi resti delle forme originarie, è stato lasciato alla Società di esecutori di pie disposizioni di Siena. L'antico castello medievale è racchiuso all'interno di una cinta muraria con un'unica porta d'accesso: il complesso comprende anche un torrione che costituiva la residenza signorile e due fabbricati disposti intorno ad un cortile.

La cappella della Madonna di Loreto

La cappella della Madonna di Loreto risale alla metà del XVII secolo ed era la cappella gentilizia del castello. Si presenta nelle forme attuali a seguito di una ristrutturazione del 1744.

È dedicato alla Madonna di Loreto ed ospita sull'altare una tela con la Madonna col Bambino e i santi Francesco e Caterina da Siena, tipica dell'ambiente senese tra Cinquecento e Seicento.[6]

Bibliografia

Giuseppe Guerrini, a cura di (Amministrazione Provinciale di Grosseto) Torri e Castelli della provincia di Grosseto, Nuova Immagine Editrice Siena, 1999;
Valentino Baldacci, a cura di (Regione Toscana) I luoghi della Fede. Itinerari nella Toscana del Giubileo, edizioni Mondadori Firenze, 2000.

 

   
   

CinigianoMonticelloAmiataPanorama2

Veduta di Monticello Amiata, frazione di Cinigiano [3]

 

 

 
   


Podere Santa Piè situata nella splendida campagna della Maremma Toscana al centro di una zona di alto interesse paesaggistico e culturale, pochissimi chilometri la separano dal Monte Amiata e dal favoloso città Montalcino, Pienza e Montepulciano. Un posto decisamente incantevole, una struttura semplice ma da sogno, e curato nei dettagli con classe ed eleganza.
Situato in una tranquillissima posizione, il panorama è quello tipico delle colline toscane, con campi coltivati a grano, oliveti, bosco e macchia mediterranea.

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Galleria fotografica Monte Amiata

Galleria fotografica Monte Amiata




Monte Labbro   Santa fiora, peschiera 02   Castel del Piano
Monte Labbro  

La Peschiera di Santa Fiora

 

  Castel del Piano
  Pieve di Santa Maria ad Làmulas, Montelaterone  
Podere Santa Pia   Pieve di Santa Maria ad Làmulas, Montelaterone   La Rocca aldobrandesca di Arcidosso
     
   
ROCCALBEGNA, Il Cassero Senese  

Albegna

 

  Roccalbegna
         


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Trekking in Toscana | Parco Faunistico del Monte Amiata : Il Sentiero Natura | Dal parco faunistico del Monte Amiata alla cima del Monte Labbro

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Strada del vino Montecucco
Strada del vino Montecucco

 

 

 

 

   

Monte Labbro

Vista del Monte Labbro. Sulla cima, ad accolgiere il visitatore sono i resti della corrente giurisdavidica di fine '800 e l'ampia vista panoramica su tutta l'Amiata e il versante tirrenico oltre l'Arcipelagop Toscano fino alla Corsica. [2]

 

Il Parco Faunistico del Monte Amiata e Monte Labro

Il Monte Labbro (o Labro) si trova sul versante sud-ovest del Monte Amiata. La Riserva si estende, per oltre 650 ettari, tra il torrente Zancona ed il suo affluente di sinistra fosso Onazio, a nord, e il fiume Albegna, a sud. Tutto il territorio è di media montagna, con rilievi come il monte omonimo, che raggiunge i 1190 mt. La Riserva è caratterizzata da scarsa presenza di vegetazione arborea, limitata alla zona del Torrente Onazio, con cerri, castagni, olmi, noccioli e aceri. I castagneti si trovano soprattutto sul versante settentrionale del Monte Labbro, dove occupano una superficie di circa 60 ettari. L'agricoltura è riconducibile alla pastorizia e a coltivazioni tradizionali.

La fauna è rappresentata da innumerevoli specie, alcune di interesse comunitario, oltre che dalla presenza di mammiferi come il gatto selvatico, la puzzola, la faina, la martora e il tasso. L'area è collocata in posizione strategica per la migrazione dei falconiformi. Oltre a specie esclusivamente migratrici è possibile osservare il biancone, il falco pecchiaiolo, la poiana, le albanelle e il lanario. Ai rapaci si aggiungono anche il passero solitario, il codirossone, il culbianco e il sordone. Numerosi sono i rettili: il biacco, la biscia d'acqua, le vipere e le testuggini di Hermann. La geologia annovera formazioni a calcari vari (prevalenti), compreso il rosso ammonitico, calcareniti, argilliti e diapri. Fenomeni carsici hanno dato vita a doline, inghiottitoi e grotte. Da segnalare, sulla sommità del Monte Labbro, la presenza di alcuni edifici di importanza storico-culturale, risalenti al movimento Giurisdavidico di Davide Lazzaretti.[5]

 

Monte Labbro, sentieri

 


Parchi e Riserve - Il Monte Amiata | Il Parco Faunistico del Monte Amiata e Monte Labro

Percorso a piedi | Dal parco faunistico del Monte Amiata alla cima del Monte Labro

L'itinerario attraversa il Parco Faunistico del Monte Amiata e la Riserva Naturale del Monte Labbro (1193 m) dove si trovano la Torre Giurisdavidica e la Croce di David Lazzereti, conosciuto per il suo visionarismo come il profeta dell’Amiata o Cristo dell’Amiata.



Eremo di David Lazzarett, Monte Labbro
Roccalbegna
Eremo di David Lazzarett, Monte Labbro

Arcidosso

 

Roccalbegna
Canis lupus laying
Canis lupus laying


 


[1] Fonte: Cicloturismo Toscana | www. maremmabike.it
[2] Foto Alienautic, licenziato in base ai termini della licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported.
[3] Foto LigaDue, licenziato in base ai termini della licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale
[4] Foto Michele Gandolfi da Grosseto, icenziato in base ai termini della licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported.
[5] Articolo a cura della Provincia di Grosseto | www.provincia.grosseto.it



[6] Questo articolo è parzialmente basato sugli articoli Cinigiano e Castello di Triana dell' enciclopedia Wikipedia ed è rilasciato sotto i termini della GNU Free Documentation License.