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Pietro Perugino, Compianto su Cristo morto, 1495, olio su tavola, Firenze, Palazzo Pitti, Galleria Palatina
Firmata “PETRUS PERUSINUS” e datata “MCCCC LXXXXV” sulla pietra dove è adagiato il corpo di Cristo


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Pietro Perugino | Compianto sul Cristo morto


   
   

Il Compianto sul Cristo morto è un dipinto a olio su tavola (220x195 cm) di Pietro Perugino, datato 1495 e conservato nella Galleria Palatina di Firenze.

   
   

Storia


   

Il dipinto venne eseguito per le monache clarisse del convento di Santa Chiara. Considerata tra i vertici dell'artista, fu ampiamente ammirata, facendo da modello anche per altri lavori, come la Pietà di Fra Bartolomeo (n. 64) e la Pietà di Luco di Andrea del Sarto (n. 68), entrambe alla Palatina.

All'epoca delle soppressioni napoleoniche l'opera venne trasportata a Parigi, dove rimase dal 1799 al 1814. Destinata inizialmente alla Galleria dell'Accademia, nel 1834 venne sistemata a Palazzo Pitti.

Pietro Perugino, Compianto su Cristo morto (Giuseppe d'Arimatea (dettaglio), 1495, olio su tavola, Firenze, Palazzo Pitti, Galleria Palatina


Descrizione e stile


 
L'opera è emblematica della produzione dell'artista per la ricchezza di personaggi e la varietà di atteggiamenti, tutti comunque intonati a un sentimento corale, ricco di rapporti psicologici tra le varie figure, ma anche pacato, che facilitasse la contemplazione religiosa senza rinunciare a un appagante senso di armonia e bellezza.

In un dolcissimo paesaggio collinare, punteggiato da alberelli frondosi e digradante verso il centro del dipinto, come in una vallata lacustre dove si affaccia anche una città fortificata, si apre la scena del Compianto, tutta svolta in primo piano nella metà inferiore del dipinto. Al centro si trova il corpo di Cristo morto, disteso su un sudario bianco, tenuto in posizione da una delle pie donne, da Nicodemo e da Giuseppe d'Arimatea, indossante un ricco cappello con damaschi floreali. La Madonna regge il braccio del figlio morto, indirizzandogli uno sguardo commosso, pieno di pathos. Tre pie donne stanno attorno in misurate pose: una avvicina i pugni intrecciati al volto in segno di costernazione, una regge dolcemente il capo di Gesù, un'altra prega inginocchiata ai suoi piedi. Al centro spicca la Maddalena, vestita di un rosso sgargiante, che solleva le mani in un gesto di sorpresa e chiude il triangolo compositivo che ha ai vertici della base Nicodemo e Giuseppe d'Arimatea. Chiudono ai lati due gruppi di figure: a sinistra Giovanni apostolo e la donna già citata, a destra tre uomini che sembrano discorrere tra loro.

La scena è impostata secondo uno schema pacato e piacevole, ordinato dalle regole della simmetria e delle rispondenze ritmiche, come si nota nelle inclinazioni delle teste. La Madonna è tipica della produzione matura del pittore, che lasciò il posto all'elegante e raffinata giovinetta in favore di una donna più matura, semplice e severa, in linea con il clima spirituale savonaroliano. Il dipinto però non rispetta quelle indicazioni di austera semplicità propugnate dal frate ferrarese, arricchendosi, pur con misura, di una straordinaria ricchezza cromatica e un'attenzione ai dettagli piacevoli, come le ricche vesti di alcuni personaggi e le elaborate acconciature delle donne.
 
   

Bibliografia

Vittoria Garibaldi, Perugino, in Pittori del Rinascimento, Scala, Firenze 2004


   
La scheda ufficiale di catalogo | www.polomuseale.firenze.it
[Notizie storico critiche | L'opera, tra i maggiori raggiungimenti del Perugino, ha costituito il modello per analoghe rappresentazioni fiorentine quali la "Pieta'" di Fra' Bartolomeo (Palatina, n. 64) e la "Pieta' di Luco" di Andrea del Sarto (Palatina, n. 58). Si trovava nella Chiesa di Santa Chiara delle Clarisse a Firenze. Di qui venne tolta al tempo delle soppressioni conventuali, trasportata a Parigi (1799-1814), restuita all'Accademia, passò nel 1834 alla Galleria di Palazzo Pitti.]

Una scheda sul dipinto | www.mostraraffaello.it
'Il dipinto firmato e datato 1495, era destinato alla chiesa delle clarisse di Firenze. Il Vasari lo descrive nel 1568, evidenziando le “bellissime teste di vecchi, e similmente certe Marie” rappresentate con un “vago colorito e nuovo” e lodandone il paesaggio, con un paese circondato da mura, sullo sfondo. Riporta inoltre la notizia che un certo Francesco del Pugliese, dopo aver visto l’opera, offrì alle suore una cifra tre volte superiore a ciò che era stato pagato, ma esse non acconsentirono alla vendita. Gli elementi di pregio della composizione consistono nella cura nel disegno dei particolari come le teste, nella varietà delle pose e delle espressioni, in particolare delle Marie intorno al Cristo, da cui trapela una commozione umana, e la funzione del paesaggio lacustre, probabile allusione al lago Trasimeno, con la città turrita, di raccordare gradatamente tra loro i diversi piani con le figure. Le novità della rappresentazione consistono nella partecipazione corale dei personaggi al compianto e nel rapporto psicologico che s’instaura tra essi, inusuale in Perugino, al punto da essere percepita così innovativa da diventare un’opera che fece scuola a Firenze nel primo Cinquecento.'

Giorgio Vasari | Le vite de' più eccellenti architetti, pittori, et scultori italiani, da Cimabue insino a' tempi nostri | Pietro Perugino

Arte in Toscana | Pietro Perugino

Arte in Toscana | Pietro Perugino in Firenze


 
Pietro Perugino, Self-portrait, 1497-1500, Collegio del Cambio, Perugia.
Pietro Perugino, autoritratto dall'affresco del Collegio del Cambio a Perugia, 1497–1500,
Collegio del Cambio, Perugia



Podere Santa Pia si trova a 3 km dalla cittadina di Castiglioncello Bandini, su una dolce collina che domina le vallate circostanti. La proprietà è rivolta a sud-ovest, è baciata dal sole per tutto il giorno e i tramonti qui sono indimenticabili.
La zona di produzione del D.O.C. Montecucco si colloca all'interno della provincia di Grosseto, in un'area particolarmente votata alla produzione di vini di qualità. Santa Pia si trova nel comprensorio della “Strada del Vino Montecucco e dei Sapori D'amiata”: a chi interessa la cultura del vino e l'architettura contemporanea, meritano una visita alcune cantine vinicole della zona.

Se invece vai al nord arrivi a Montalcino, un romantico borgo situato a circa 30 km da Santa Pia, per fare il giro delle cantine e degustare il Brunello di Montalcino DOCG ed il Rosso di Montalcino DOC. Il Brunello è ottenuto esclusivamente da uve Sangiovese che crescono solo sulle scoscese colline di Montalcino. Nelle vicinanze di Montalcino troviamo la grande Abbazia di Sant’Antimo, posta poco fuori dal paese in una vallata, è un tipico esempio di architettura romanica.

Montecucco è un colle che si trova nel comune di Cinigiano. Il colle Montecucco attribuisce il nome alla strada che unisce i comuni di Cinigiano, Civitella Paganico, Campagnatico, Castel del Piano, Arcidosso, Seggiano e Roccalbegna.

Santa Pia è in una zona tranquilla e silenziosa che offre infinite opportunità se ami il trekking, se vuoi passeggiare comodamente, se desideri esplorare i bellissimi paesi medioevali dei dintorni, tutti raggiungibili in pochi minuti.

Case vacanza in Toscana | Podere Santa Pia


     
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Podere Santa Pia è situato nello splendido scenario delle colline del valle d'Ombrone da cui si gode una splendida vista sull’intera vallata, dai Monti dell’Uccellina fino al mare e Montecristo. Un bicchiere di vino in mano e una vasca fumante con vista sulle colline Toscane 


         
La Maremma




 
La Maremma è un incantevole territorio a sud della Toscana, si costituisce come una delle maggiori mete per il turismo sia nazionale che internazionale per la sua straordinaria ricchezza in territori ed ambienti, per il grande numero di parchi e riserve naturali che vi sono state istituite e per i meravigliosi territori che questa terra così selvaggia ed in grande parte incontaminata riesce ad offrire; la Maremma è infatti uno dei territori più affascinanti d’Italia, un luogo profondamente legato ad antiche tradizioni e culture, una terra su cui in passato sono state create molte e sicuramente interessanti leggende sulla sua storia e sull’antica presenza dei briganti.

La Maremma è terra di meravigliosi ed incantevoli borghi antichi che con la loro presenza donano un’ancora maggiore risalto a questo territorio così misterioso, sicuramente affascinanti saranno infatti i paesi di Manciano, antico possedimento degli Aldobrandeschi e custode della meraviglioso Cassero Senese, Pitigliano , celebre per essere costruito su di un masso di tufo a strapiombo sulle valli sottostanti e per aver visto in passato la presenza di una comunità ebraica che gli ha regalato dal presenza della Sinagoga e il conseguente soprannome di “Piccola Gerusalemme”, l’antico abitato di Saturnia, con la chiesa di Santa Maria Maddalena e le sue note Terme di Acqua solfurea ricche di proprietà benefiche, i due deliziosi abitati medievali di Sorano e Sovana, il primo famoso per la straordinaria bellezza del centro storico, con la Collegiata di San Niccolò e l’antichissima Porta dei Merli, il secondo per le sue origini antiche e per la bellezza dei suoi edifici tra i quali possiamo citare la Chiesa di San Mamiliano e il Palazzo Bourbon del Monte, ed infine Scansano, sicuramente rinomato per la produzione del Morellino, vino DOC di straordinaria qualità; questi paesi fanno parte della famosa Area del Tufo, località che custodisce paesi e borghi che si caratterizzano per le loro antiche origini e per la particolarità di custodire importanti resti della civiltà etrusca, in particolar modo necropoli di tombe scavate nel tufo.

L'Amiata è il principale monte della Maremma (alto 1738 metri) ed è un vulcano oramai spento; la vegetazione che lo contraddistingue è molto fitta e sia d'estate che d'inverno attira molti turisti che amano sia gli sport invernali che il trekking. Dalla vetta del monte è possibile ammirare un bellissimo panorama sulle colline della Maremma ed il Lago di Bolsena.

Bagni San Filippo è una piccola stazione termale in provincia di Siena, nel comune di Castiglione d'Orcia, a 524 metri di altezza, immersa nel verde dei boschi del Monte Amiata. Le acque carbonato calciche che scaturiscono da varie sorgenti, riversandosi nel torrente Rondinaia, erano gia note ai romani, grandi estimatori dei bagni termali come testimoniano alcuni ritrovamenti archeologici.

la Maremma è una terra che si rende celebre anche per la sua orrima cucina, famosa e rinomata in tutto il mondo, i suoi piatti sono infatti quanto di più eccezionale una terra possa offrire, numerose sono infatti le pietanze a base di legnumi e verdure e gli ingredienti che vengono utilizzati sono sempre genuini e naturali, nella migliore tradizione contadina maremmana; sicuramente celebri sono i vini che vengono prodotti sul territorio, tra i quali possiamo citare il Sovana DOC, il Capalbio DOC, il Pitigliano DOC, il Morellino di Scansano DOC e il Montecucco DOCG

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Pitigliano


Bagno San Filippo

 

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