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E N G

 

Crocifissione (particolare), 1475 circa, olio su tavola, 52,5×42,5 cm, Anversa, Koninklijk Museum voor Schone Kunsten
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Antonello da Messina (ca. 1430–1479) | Crocifissione

 

   
   
La Crocifissione è un dipinto olio su tavola di tiglio (59,7×42,5 cm) di Antonello da Messina, datato al 1475 e conservato nel Koninklijk Museum voor Schone Kunsten di Anversa.

   
   
Antonello da Messina nacque nel 1430 circa a Messina da Giovanni d'Antonio, e da Garita (verosimilmente Margherita). Il suo primo apprendistato si svolse probabilmente tra Messina e Palermo. Intorno al 1450 circa fu a Napoli, dove secondo la testimonianza di Pietro Summonte in una lettera a Marcantonio Michiel, era apprendista nella bottega del pittore Colantonio. Qui venne in contatto con la pittura fiamminga, spagnola e provenzale, presente sia nelle collezioni reali sia nell'esempio tangibile di artisti stranieri operanti nella corte angioina prima e in quella aragonese poi. All'Antonello di questo periodo vengono attribuite dieci tavolette con Beati francescani realizzate per la pala dipinta da Collintonio per la chiesa di San Lorenzo Maggiore.


The Sibiu Crucifixion

La cosiddetta Crocifissione di Sibiu, del 1460 circa e conservata al Muzeul de Artà di Bucarest, inaugurò forse uno dei temi base della sua produzione, quella del martirio di Cristo. Quest'opera in particolare riprese iconograficamente i Calvari fiamminghi, in particolare nella parte bassa della tavola, mentre nella parte superiore, in cui la disposizione ortogonale di Cristo e dei ladroni determina una tangibile scatola spaziale, dimostrando un'attenta conoscenza delle volumetria spaziale italiana. Roberto Longhi riteneva che la parte superiore della tavola di Bucarest fosse stata aggiunta qualche anno dopo, poiché le due matrici culturali tipiche del messinese, fiamminga e italiana, sono qui solamente accostate e non fuse. È invece del 1475 la Crocifissione di Anversa, conservata al Musée Royal de Beaux-Arts de Anvers.

 

Crocifissione (particolare), 1475 circa, olio su tavola, 52,5×42,5 cm, Anversa, Koninklijk Museum voor Schone Kunsten
   
The Antwerp Crucifixion

L'opera è firmata e datata sul cartiglio che si trova su un'asse spezzata piantata in basso a sinistra. La croce di Gesù campeggia al centro della composizione, secondo le forme canoniche delle Crocifissioni, mentre ai lati si trovano i due ladroni crocifissi su alberacci tortuosi, che gli fanno assumere posizioni contorte che stridono con la silente compostezza del Cristo. In primo piano si trovano i dolenti, Maria e san Giovanni, colti in un momento di preghiera e di composto dolore. Attorno ad essi si trovano numerosi dettagli simbolici, come i teschi, il gufo, le serpi, tutti oscuri presagi di morte.
Lo sfondo è composto da un paesaggio con un lago che si perde in lontananza, popolato da numerosi animali e tracce della presenza umana, come le rovine di un edificio antico, un castello, delle mura abbandonate. Si tratta di richiami al mondo classico che all'epoca erano frequenti nelle rappresentazioni dell'Italia settentrionale, infatti nel 1475 Antonello si trovava a Venezia.
L'iconografia proviene da un modello nordico, con un'apertura parziale al paesaggio di tipo veneto che si paleserà meglio in opere immediatamente successive, come la Crocifissione di Londra. I personaggi risultano attivi nella scena e l'uso dei dettagli è più curato e, per certi versi, distraente.
Recenti studi su alcuni paesaggi di Antonello (2010) mettono in evidenza che il paesaggio potrebbe essere ispirato dalla reale visione dello stretto di Messina dalle colline della valle del torrente Camaro, corso d'acqua abbastanza importante che sfociava nello stretto.

Crocifisso tra la Vergine dolente e san Giovanni


 

La Crocifissione (Crocifisso tra la Vergine dolente e san Giovanni) è un dipinto olio su tavola di tiglio (41,9x25,4 cm) datato al 1475 e conservato nella National Gallery di Londra.

L'opera è firmata e datata 1475 / Antonellus Messaneus / me pinxit sul cartiglio che si trova sulla finta cornice lignea inferiore. La pacata composizione è costruita in sezione aurea e mostra la croce di Cristo sullo sfondo di un lontano paesaggio costruito con punto di fuga ribassato, mentre in basso si trovano i due dolenti, Maria e Giovanni, che contemplano la scena silenziosamente. Più lontano si vedono le tre Marie.
La tipologia iconografica rimanda a esempi fiamminghi, anche nel trattamento del paesaggio, che sfuma dolcemente in lontananza nei colori azzurrini delle colline avvolte dalla foschia. La linea marcatrice delle acque del lago isola maggiormente la figura del Cristo, con un cerchio formato dalla Vergine e da san Giovanni.
Nello stesso anno Antonello dipinse un'altra versione di dimensione più grande, dove però è più evidente l'adesione al modello nordico, con personaggi più attivi nella scena e un uso dei dettagli più curato e, per certi versi, distraente.

 
 
   


[1] Antonello da Messina was an Italian painter who probably introduced oil painting and Flemish pictorial techniques into mid-15th-century Venetian art. Vasari says that Antonello brought the 'secret' of oil painting to Venice. While this is probably untrue, his San Cassiano altarpiece was certainly influential, for several younger Venetian artists borrowed directly from it and Giovanni Bellini admired the modelling of its figures. His practice of building form with colour rather than line and shade greatly influenced the subsequent development of Venetian painting.

Little is known of Antonello's early life, but it is clear that he was trained in Naples, then a cosmopolitan art centre, where he studied the work of Provençal and Flemish artists, especially that of Jan van Eyck. His earliest known works, a Crucifixion (c. 1455; Museum of Art, Sibiu) and St Jerome in His Study (c. 1460; National Gallery, London), already show Antonello's characteristic combination of Flemish technique and realism with typically Italian modelling of forms and clarity of spatial arrangement.

In 1457 Antonello returned to Messina, where he worked until 1474. The chief works of this period, the polyptych of 1473 and the Annunciation of 1474 (both in the Museo Nazionale, Messina), are relatively conservative altarpieces commissioned by the church, but the Salvator Mundi (1465; National Gallery, London), intended for private devotions, is bold and simple, showing a thorough understanding of the human form and the depiction of personality. It was but a short step from the Salvator Mundi to such incisive characterizations of human psychology as seen in Portrait of a Man (c. 1475; National Gallery, London), a work that presaged the uncanny vitality and meticulous realism of such panels as Portrait of a Condottiere (1475; Louvre, Paris), which established his reputation in northern Italy.

From 1475 to 1476 Antonello was in Venice and possibly Milan. Within a short time of his arrival in Venice, his work attracted so much favourable attention that he was supported by the Venetian state, and local painters enthusiastically adopted his oil technique and compositional style. Among his known works from this period are a Crucifixion (1475, Koninklijk Museum voor Schone Kunsten, Antwerp) and the San Cassiano Altarpiece of which only two fragments remain (1475-1476, Kunsthistorisches Museum, Vienna). In St Sebastian (c. 1476; Gemäldegalerie, Dresden), his most mature work, Antonello achieved a synthesis of clearly defined space, monumental, sculpture-like form, and luminous colour, which was one of the most decisive influences on the evolution of Venetian painting down to Giorgione's day. In 1476 he was again in Messina, where he completed his final masterpiece, The Virgin Annunciated (c. 1476; Galleria Nazionale, Palermo).


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