Cattedrale dei Santi Pietro e Donato

Santa Maria della Pieve

Basilica di San Francesco

Chiesa di San Domenico


Bargello Museum

Battistero di San Giovanni

Churches, cathedrals, basilicas and monasteries of Florence

Galleria dell'Accademia

Loggia dei Lanzi

Loggia del Bigallo (Museo del Bigallo)

Chiesa di Ognissanti

Palazzi in Florence

Palazzo Davanzati

Palazzo Medici Riccardi

Palazzo Pitti

Palazzo Rucellai

Palazzo Strozzi

Palazzo Vecchio

Piazze in Firenze

Ponte Vecchio

San Lorenzo

San Marco

San Miniato al Monte

Santa Croce

Santa Maria del Carmine

Santa Maria del Fiore (Duomo)

Santa Maria Maddalena dei Pazzi

Santa Maria Novella

Basilica di Santa Trinita

Santissima Annunziata

Uffizi Gallery

Vasari Corridor


Camposanto Monumentale

San Paolo a Ripa d'Arno

San Pietro a Grado


Chiesa Collegiata (Duomo)



Palazzo Pubblico






 

             
 
Fra Carnevale, Madonna and Child, 1440sn tempera on wood, 50 x 31 cm, Accademia Carrara, Bergamo

Travel guide for Tuscany
       
   

Fra Carnevale

   
   

Fra Carnevale, pseudonimo di Bartolomeo di Giovanni Corradini (Urbino, 1420/1425 circa – Urbino, 1484), è stato un pittore e religioso italiano.



Fra Carnevale, Nascita della Vergine (dettaglio), Olio e tempera su tavola, The Metropolitan Museum of Art


La sintetica voce che la Enciclopedia Italiana (Treccani) dedicava nel 1931 a Fra Carnevale iniziava con la laconica affermazione:

«di lui si hanno soltanto notizie, non opere note». Dopo aver riferito le scarne notizie certe, la voce si affrettava a concludere che «gli sono state attribuite, ma senza fondamento, opere di Piero della Francesca e della sua scuola».

Evidente è il riferimento dell'autore della voce alla vicende attributive della Pala di Montefeltro entrata nel 1811 alla Pinacoteca di Brera come opera di Fra Carnevale e poi riconosciuta come uno dei capolavori di Piero.
Si possono oggi misurare i faticosi progressi compiuti dagli storici dell’arte per far luce su una figura - quella di Bartolomeo di Giovanni Corradini, appunto - di notevole rilievo nello sviluppo dell’arte rinascimentale presso la corte urbinate, sulla quale, tuttavia, rimangono aperti molti quesiti ed enigmi.
Tra il 1445 ed il 1446, il pittore di Urbino è attestato a Firenze presso la importante bottega di Fra Filippo Lippi, forse inviato dallo stesso Federico da Montefeltro per assorbire le novità del Rinascimento fiorentino. Sono questi non già gli anni del suo apprendistato (che si vuole avvenuto nella città natale sotto la guida di un buon pittore tardo gotico, quale il ferrarese Antonio Alberti), ma della sua vera maturazione artistica.
Oltre agli insegnamenti di Filippo Lippi, egli dovette cogliere, nel crogiolo artistico fiorentino, anche le suggestioni prospettico-spaziali derivanti da Brunelleschi, Donatello e Leon Battista Alberti. Particolarmente rilevante dovette anche essere l’incontro con Domenico Veneziano, da cui mutuò l'attenzione naturalistica di stampo fiammingo verso i particolari, la predilezione per gli ampi scorci scenografici e per i colori chiari e tersi. A Firenze fece probabilmente da tramite per l'invio dei primi architetti rinascimentali a Urbino, tra cui Maso di Bartolomeo, già dal 1449.
Tornato ad Urbino, il suo percorso artistico dovette sovrapporsi a quello religioso, stante il fatto che nel 1449 egli risulta aver già preso i voti nell'Ordine dei Domenicani presso il convento di San Domenico ed assunto il nome di Fra Carnevale.
A lui fa cenno il Vasari, nelle sue Vite, quando, parlando di Bramante, afferma che il padre lo indirizzò all'arte della pittura «nella quale studiò egli molto le cose di fra' Bartolomeo, altrimenti fra' Carnovale da Urbino, che fece la tavola di Santa Maria della Bella in Urbino».
Se Fra Carnevale fu architetto, è probabile che ciò vada inteso non in senso pieno, ma solo come autore di disegni di edifici e di rilievi decorativi.[senza fonte] In tal senso vanno intese le notizie che lo danno nel 1449 e nel 1451 impegnato nella costruzione del portale di San Domenico, e poi, nel 1455, coinvolto nella realizzazione del Duomo.
Presso la corte, colta e raffinata, di Federico da Montefeltro, la vita di Fra Carnevale dovette sicuramente incrociarsi con quella di Piero della Francesca, per quanto non si abbiamo precise informazioni sul loro rapporto.
Nel 1466 ricevette la commessa per la realizzazione di una tavola destinata alla chiesa di Santa Maria della Bella, sempre ad Urbino.

Nella parte finale della sua vita l'impegno religioso prevalse verosimilmente su quello artistico. Morì nel 1486, lasciando disposizioni testamentarie a favore del suo convento e dell’insegnamento alla predicazione.

 

Fra Carnevale, Annunciazione,
Alte Pinakothek, Munich

Annunciazione, 1445-1450,
National Gallery of Art, Washington

   
   
Opere

   

I progressi compiuti dalla critica artistica hanno, come si è accennato, reso meno laconica l’affermazione sulla assenza di opere certe. Un'importante mostra dedicata a Fra Carnevale, aperta alla Pinacoteca di Brera nell'ottobre del 2004 (e destinata a replicarsi al Metropolitan Museum of Art di New York), ha consentito di presentare un catalogo aggiornato (anche se ancora discusso) dei dipinti del pittore urbinate.[1]

L'elenco seguente si limita alle opere attribuite o “restituite” con “certezza” (per quanto valido possa essere questo termine in un campo in cui è d'obbligo il ricorso al "paradigma indiziario") a Fra Carnevale dalla mostra di Brera.

* Annunciazione, Monaco di Baviera, Alte Pinakothek
* Annunciazione, Washington, National Gallery of Art, Samuel H. Kress Collection
* Polittico smembrato e disperso:
o San Pietro, Milano, Pinacoteca di Brera
o San Francesco, Milano, Pinacoteca Ambrosiana
o San Giovanni Battista, Loreto, Museo della Santa Casa
o Crocifisso, Urbino, Galleria Nazionale delle Marche
* Nascita della Vergine, New York, Metropolitan Museum of Art (già nella Collezione Barberini)
* Presentazione della Vergine al Tempio, Boston, Museum of Fine Arts (già nella Collezione Barberini)

Le due Tavole ex Barberini (ora a New York ed a Boston) che nel 1935 lasciarono l’Italia per il più ricco mercato statunitense. Esse furono precocemente identificate con la tavola, o meglio con il polittico, della chiesa di Santa Maria della Bella di cui parla il Vasari. Di diverso avviso – sia sulla identificazione, sia sull’autore - fu invece Federico Zeri che, nell'incertezza attributiva, preferiva – in un saggio del 1961 - riferirsi all'autore come al “Maestro delle Tavole Barberini” (appellativo che ancora compare nella edizione aggiornata al 2002 dell'enciclopedia Le Garzantine dedicata all’Arte). Si tratta di due tavole piene di fascino, che – a dispetto della intitolazione a soggetti religiosi – ci mostrano una luminosa raffigurazione di ardite architetture rinascimentali con decorazioni all’antica (nelle quali è pienamente visibile la lezione di Leon Battista Alberti), popolate da una molteplicità di personaggi un po' incongrui con il luogo, che molto concedono al gusto fiammingo dei particolari ed alle reminiscenze della prima formazione tardo gotica dell'artista.

Nel catalogo dei dipinti certi di Fra Carnevale si è più volte fatto il nome della celebre Città Ideale (Urbino, Galleria Nazionale delle Marche). Il pannello, un omaggio all'architettura e all'arte della prospettiva che è stato assunto a manifesto dei valori della armonia e della bellezza propri della città ideale dell'Umanesimo, era ancora recentemente ritenuto di Piero della Francesca o di Leon Battista Alberti, ma oggi pare doversi “restituire” a Fra Carnevale, sia pur in forma dubitativa rispetto ad una seconda ipotesi in favore di Luciano Laurana, l'architetto incaricato della realizzazione della parte alta del Palazzo ducale di Urbino.[2]

Arte in Toscana | Fra Carnevale | Presentazione della Vergine al Tempio

 

Fra Carnevale, Nascita della Vergine (dettaglio), The Metropolitan Museum of Art


Fra Carnevale, Presentazione della Vergine al Tempio, Museum of Fine Arts, Boston

 

Fra Carnevale, Presentazione della Vergine al Tempio, (dettaglo), 1467, olio e tempera su tavola, 146 x 97 cm, Museum of Fine Arts, Boston




Fra Carnevale, Presentazione della Vergine al Tempio, (dettaglo), 1467, Olio e tempera su tavola, 146 x 97 cm, Museum of Fine Arts, Boston

 
   
Bibliografia

Matteo Ceriana, Keith Christiansen, Emanuela Daffra, Andrea De Marchi, Fra Carnevale. Un artista rinascimentale da Filippo Lippi a Piero della Francesca, catalogo della mostra curata dalla Pinacoteca di Brera, Edizioni Olivares, 2004, ISBN 88-85982-85-9

Nascita della Vergine, New York, The Metropolitan Museum of Art | www.metmuseum.org

Annunciazione, Washington, D.C., The National Gallery of Art, Samuel H. Cress Collection | www.kressfoundation.org

Florence: Filippo Lippi and Fra Carnevale | The Metropolitan Museum of Art | www.metmuseum.org
This essay, written by Keith Christiansen, was derived from the exhibition catalogue From Filippo Lippi to Piero della Francesca: Fra Carnevale and the Making of a Renaissance Master (The Metropolitan Museum of Art, New York, 2005).

The Early Renaissance in Florence | National Gallery of Art, Washington, DC

This article incorporates material from the Wikipedia article Fra Carnevale published under the GNU Free Documentation License.
Wikimedia Commons contiene file multimediali su Fra Carnevale.


[1] 'The style of Fra Carnevale, which draws on older artists like Fra Filippo Lippi, also shows evidence of newer trends, especially in his treatment of distant space. Follow the lines of the architecture: the regular rhythm of arcades and arches recedes into the background. The grid formed by the courtyard measures the distance for our eye.
These converging perspective lines lead to a door beyond which we glimpse a lush garden. This is not a random choice of landscape. The artist has used perspective not simply to create a convincing depiction of space, but to lead us to see the theological implications of his scene. In reference to her virginity, Mary was often called the hortus conclusus (enclosed garden) and the porta clausa (closed door). Many Annunciations translate these themes with visual images of locked doors and walled gardens. Here instead, the perspective takes us through an open door into the heavenly garden of Paradise. The Annunciation, because it is the beginning of Christ's human existence, also heralds the redemption of humankind. The open door underscores the promise of salvation as well as Mary's role in the Incarnation and as intercessor forthe prayers of men and women.' [ National Gallery of Art, Washington, DC | www.nga.gov]
[2] The arms of Jacques Coeur (c. 1395-1456), the wealthy merchant and finance minister of Charles VII are prominently displayed in the tympanum of the door behind the Virgin, indicating that the painting was commissioned by Jacques Coeur who had a special devotion to the Annunciation: the subject is depicted in a magnificent stained-glass window illuminating his family chapel in Bourges Cathedral.
From 1443 to 1451, before being arrested, the Superintendent of Finance of King Charles VII, called Jacques Coeur, had a palace constructed in Bourges, the city where he used to stop between his numerous peregrinations. But he never lived in this palace.
Constructed by an unknown architect, Jacques Coeur’s palace is one of the most beautiful expression of the Gothic civil architecture in its last period, already influenced by the charm and the fancy of the French Renaissance. Jacques Coeur’s arms and his famous motto "Nothing is impossible to a willing heart" appear on the front of the entrance pavilion, just like on the rest of the building, which surrounds an internal courtyard. The austerity of the west front, constructed on the Gallo-Roman enclosure’s place, is opposed to the richness and the charm of the east front, which looms above the street. The extremely decorated interior of the palace expresses the dazzling success of a bourgeois who became rich thanks to his genius. The painting adorning the chapel represents the master of the house, his family and his monarch, among angels, saints and prophets. The palace also attests the new taste for comfort, revealed by the number of fireplaces and by the interior communication system, which separates the official movements of people and things from the private service.

Holiday accomodation in Tuscany


Vacanze in Maremma | Le migliori case vacanza nella Toscana |Podere Santa Pia


         

Podere Santa Pia
 
Podere Santa Pia, giardino
 
Val d'Orcia" tra Montalcino Pienza e San Quirico d’Orcia
         
San Gimignano
The towers of San Gimignano
Corridoio Vasariano, Firenze
Florence, Duomo
         
San Marco a Firenze
Siena, Duomo
Siena
         
La Casa Vacanze Podere Santa Pia è situata sulle colline senesi, immerso nel verde, nella tranquillità e nei profumi tipici della Toscana.

 

 

Questo articolo è basato sull'articolo Fra Carnevaledell' enciclopedia Wikipedia ed è rilasciato sotto i termini della GNU Free Documentation License.
Wikimedia Commons contiene file multimediali su Fra Carnevale

.