Piero della Francesca

Giorgio Vasari | Le vite | Piero della Francesca


Opere in ordine cronologico


Polittico della Misericordia

Battesimo di Cristo

San Girolamo penitente


San Girolamo e il donatore Girolamo Amadi,


Sigismondo Pandolfo Malatesta in preghiera davanti a san Sigismondo

Ritratto di Sigismondo Pandolfo Malatesta,

Storie della Vera Croce
       Morte di Adamo
       Adorazione del sacro legno e incontro di Salomone con        la Regina di Saba
       Sollevamento del legno della Croce
       Annunciazione
       Vittoria di Costantino su Massenzio
       Tortura dell'ebreo
       Ritrovamento e verifica della vera Croce
       Battaglia di Eraclio e Cosroè
       Profeta Geremia
       Angelo

Maria Maddalena

Polittico di Sant'Agostino


San Giuliano

Madonna del parto

Resurrezione

San Ludovico di Tolosa

Polittico di Sant'Antonio

Doppio ritratto dei Duchi di Urbino, sul verso Trionfo di Federico da Montefeltro e di Battista Sforza

Pala di Brera

Flagellazione di Cristo

Ercole

Madonna di Senigallia

Natività

Madonna col Bambino e quattro angeli






 





 
Arte in Toscana
             
 
Piero della Francesca | Virgin and Child Enthroned with Four Angels
Piero della Francesca, Madonna col Bambino e quattro angeli, c. 1460-70, Williamstown, Sterling and Francine Clark Art Institute


 
       
   

Piero della Francesca | Madonna col Bambino e quattro angeli (1480-1482)

   
   
La Madonna col Bambino e quattro angeli è un dipinto, tecnica mista su tavola trasferito in epoca moderna su tela (107,8x78,4 cm), dell'ultima fase artistica di Piero della Francesca, databile al 1475-1482 e oggi conservato al Clark Art Institute di Williamstown (Massachusetts).


Storia

L'opera non è universalmente accettata come del maestro, per via di un certo deficit qualitativo nella cromia e nella resa volumetrica che alcuni interpretano come lavoro della bottega o addirittura di un copista che usò varie "citazioni piefrancescane", mentre altri giustificano come opera tarda della vecchiaia dell'artista. La seconda tesi è in genere quella prevalente. Un'opera simile, dalla stessa cromia spenta, attribuita allo stesso periodo è la Natività della National Gallery di Londra.

La tavola fu uno dei primi acquisti d'arte di Robert Sterling Clark sul mercato antiquario parigino, nel 1914, prima di dirigere i suoi interessi collezionistici verso l'impressionismo.


Descrizione e stile

Maria è seduta su una sedia rinascimentale di tipo pieghevole, posta su di uno zoccolo marmoreo decorato da rosette. In braccio tiene il robusto Bambino, che sporge le mani verso una rosa bianca, simbolo di purezza, che la Vergine tiene nella mano destra.

Attorno a loro sono disposti quattro angeli a semicerchio, solidi come colonne, con vesti diverse ma fisicamente simili, che riprendono in alcuni casi le fisionomie tipiche degli angeli di Piero, presenti con gli stessi tratti somatici ad esempio nella Pala Montefeltro o nella Madonna di Senigallia. Particolare attenzione desta l'angelo sulla destra, vestito di una tunica rossa vaporosamente piegata in vita, che guarda verso lo spettatore e lo invita, con un gesto della mano destra, a concentrarsi sulla scena sacra al centro.

Lo sfondo architettonico è un armonioso loggiato architravato di stampo classico con ghirlande appese, che crea effetti di profondità grazie alla scansione di piani più in ombra man mano che ci si addentra. I rapporti tra figure e architettura sono estremamente equilibrati e seguono una concezione rigorosamente proporzionale.

   
   


[0] Le notizie sulla vita di Piero di Benedetto dei Franceschi, più noto come Piero della Francesca, dal nome della famiglia, sono frammentarie. Per anni si è fissata la sua data di nascita al 1406, notizia desunta dal Vasari. Un documento del 1439 lo attesta, però, a bottega da Domenico Veneziano, dunque a lui sottoposto. Il fatto presuppone che Piero fosse molto giovane e porta a spostare la data di nascita a dopo il 1410. Il luogo natio è Borgo Sansepolcro, ma la formazione è in ambiente fiorentino. Proprio a Firenze, in quel 1439, Piero attende con il maestro Veneziano agli affreschi di Sant’Egidio. La sua presenza in città deve essere però precedente a questa data, poiché la sua conoscenza degli stilemi artistici fiorentini è piuttosto approfondita. Non è chiaro, dunque, dove egli abbia compiuto i suoi studi. E’ probabile che un ragazzo nato a Sansepolcro, borgo all’estremità della Toscana e confinante sia con l’Emilia sia con le Marche, si recasse spesso a Perugia ed a Firenze. Alla data del 1439, Piero conosce bene le nozioni prospettiche del Brunelleschi, le teorizzazioni dell’Alberti, forse anche lo studio della luce dell’Angelico e le geometrizzazioni di Paolo Uccello.
Poco dopo il 1440, lascia per sempre Firenze. Nel 1442 è a Borgo Sansepolcro, dove si candida alle elezioni come consigliere popolare. Lo stesso anno, la Confraternita della Misericordia gli commissiona un polittico da realizzare in tre anni: Piero, però, impiegherà ben tre lustri ad ultimarlo. Nel 1451 è a Rimini, ove lavora al Tempio malatestiano, realizzando l’affresco di Sigismondo Malatesta. L’anno seguente si reca ad Arezzo, su richiesta della famiglia Bacci. Dopo la morte del pittore Bicci di Lorenzo, la sua presenza è necessaria per portare a compimento gli affreschi del coro di San Francesco. Pochi anni dopo è ad Urbino, per attendere alla tavola con “La Flagellazione”. La datazione di quest’opera ha dato rilevanti problemi ed oscilla tra il 1445 e il 1459-60. Nel frattempo, a Perugia affresca una tavola del polittico di Sant’Antonio. Dal 1475 in poi la sua attività sembra arrestarsi. Ne è probabile causa una malattia agli occhi, che secondo Vasari lo conduce alla cecità totale. La notizia non troverebbe conferma nel testamento di Piero, datato al 1487, nel quale egli afferma di essere in piena salute. Agli anni Settanta appartengono una “Madonna” di Senigallia, una “Sacra conversazione” di Brera. Negli ultimi anni di vita Piero si dedica alla scrittura, lasciando ai posteri tre libri scientifici: “De corporibus regolaribus”, “Trattato d’abaco” e “De prospectiva pingendi”. Muore il 12 ottobre del 1492 nel suo paese natio.
[1] Lo Sterling & Francine Clark Art Institute, spesso indicato semplicemente come Clark Art Institute o The Clark, è un museo situato a Williamstown (Massachusetts), Stati Uniti. Con il Massachusetts Museum of Contemporary Art (MassMoCA) e il Williams College Museum of Art (WCMA) forma un trio dei più significativi musei d'arte e centri di ricerca a nord di The Berkshires.
"The Clark" venne creato dall'imprenditore, esploratore e collezionista d'arte Robert Sterling Clark, assistito dalla moglie Francine. Robert, dopo aver vissuto nell'Estremo Oriente, si stabilì a Parigi nel 1911 dove, grazie alla cospicua eredità che ebbe dal nonno (una figura importante nelle industrie di macchine da cucire Singer), iniziò a collezionare opere d'arte che allora circolavano in quello che è considerato un periodo d'oro del mercato antiquario. Nel 1919 sposò Francine che lo aiutò nella sua passione.
I Clark si concentrarono inizialmente soprattutto sulla pittura antica italiana, olandese e fiamminga. In seguito si interessarono anche di artisti più moderni, come gli Impressionisti e i pittori della scuola di Barbizon (soprattutto John Singer Sargent, Edgar Degas, Winslow Homer e Pierre-Auguste Renoir), che divennero il loro interesse principale a partire dagli anni venti.
Nel corso di trentacinque anni di collezionismo misero su una raccolta di opere d'arte di eccezionale consistenza, qualità e ampiezza. Oltre a opere di pittura e scultura possedevano porcellano, argenti, stampe e disegni databili dal XIV al XIX secolo. La coppia nel frattempo si era stabilita a New York.
Nel corso degli anni quaranta i Clark iniziarono a preoccuparsi della salvaguardia della loro collezione. I loro piani prevedevano inizialmente la donatone al Metropolitan Museum, ma all'epoca il grande museo veniva considerato un possibile bersaglio di raid aerei nemici, per cui essi iniziarono a cercare un sito in un'area rurale, nello stato di New York o nel Massachusetts, dove fondare un museo interamente dedicato alle loro collezioni. Nel 1949 scelsero Williamstown, sede del Williams College e del Williams College Museum of Art, che già il padre e il nonno di Robert Clark avevano sovvenzionato. Così venne siglato un accordo il 15 marzo 1950 e dopo cinque anni, il 17 maggio 1955, l'Istituto venne aperto al pubblico.
Dall'apertura il Museo ha continuato ad accrescere le proprie collezioni, concentrandosi in alcuni periodi su specifici settori dell'arte, come di recente la storia della fotografia. Oggi è rinomato soprattutto per il nucleo di opere dell'impressionismo, soprattutto i dipinti di Renoir, e la collezione di argenti inglesi e americani.
Nel giugno 2008 il museo e il campus si sono espansi con l'aggiunta dello Stone Hill Center, un'ala di circa tremila metri quadri disegnata da Tadao Ando.
The Clarks offre un'ampia gamma di servizi e programmi educativi, è dotato di un centro di conservazione per le opere d'arte e di una biblioteca specializzata, ed organizza regolarmente lezioni, conferenze e programmi di arti performative.
Opere principali sono Hans Memling, Ritratto di Gilles Joye, 1472, e Piero della Francesca, Madonna col Bambino e quattro angeli, 1475-1482.
Sito ufficiale | www.clarkart.edu


 
   

Piero della Francesca | Opere


Lista di opere (dipinti su tavola e affreschi) in ordine cronologico
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* Madonna col Bambino, 1440 circa, tempera su tavola, 53x41 cm, collezione privata, Italia
* Polittico della Misericordia, 1444-1465, tecnica mista su tavola, 273x330 cm, Museo Civico, Sansepolcro
* Battesimo di Cristo, 1440-1460 (datazione incerta), tempera su tavola, 167x116 cm, National Gallery, Londra
* San Girolamo penitente, 1450, tempera su tavola, 51x38 cm, Gemäldegalerie, Berlino
* San Girolamo e il donatore Girolamo Amadi, 1450 circa, tempera su tavola, 49x42 cm, Gallerie dell'Accademia, Venezia
* Sigismondo Pandolfo Malatesta in preghiera davanti a san Sigismondo, 1451, affresco, 257x345 cm, Tempio Malatestiano, Rimini
* Ritratto di Sigismondo Pandolfo Malatesta, 1451-1460, tecnica mista su tavola, 44,5x34,5 cm, Louvre, Parigi
* Storie della Vera Croce, 1452-1466, affreschi, Basilica di San Francesco, Arezzo
       Morte di Adamo, 390x747 cm
       Adorazione del sacro legno e incontro di Salomone con la Regina di Saba, 336x747 cm
       Sollevamento del legno della Croce (esecuzione di Giovanni da Piamonte), 356x190 cm
       Annunciazione, 329x193 cm
       Vittoria di Costantino su Massenzio, 322x764 cm
       Tortura dell'ebreo (con Giovanni da Piamonte), 356x193 cm
       Ritrovamento e verifica della vera Croce, 356x747 cm
       Battaglia di Eraclio e Cosroè, 329x747 cm
       Eraclio riporta la Vera Croce a Gerusalemme, 390x747 cm
       Profeta Ezechiele (esecuzione di Giovanni da Piamonte), base 193 cm
       Profeta Geremia, 245x165 cm
       Angelo, frammento, base 70 cm
       Cupido, base 70 cm
* Polittico di Sant'Agostino, 1454-1469, tecnica mista su tavola, smembrato e parzialmente disperso
       Sant'Agostino, 133x60 cm, Museu Nacional de Arte Antiga, Lisbona
       San Michele Arcangelo, 133x59,5 cm, National Gallery, Londra
       San Giovanni Evangelista, 131,5x57,8 cm, Frick Collection, New York
       San Nicola da Tolentino, 136x59 cm, Museo Poldi Pezzoli, Milano
       Santa Monica, 39x28 cm, Frick Collection, New York
       Santo agostiniano, 39x28 cm, Frick Collection, New York
       Sant'Apollonia, 39x28 cm, National Gallery of Art, Washington
       Crocifissione, 37,50x41 cm, Frick Collection, New York
* San Giuliano, 1454-1458, affresco frammentario staccato, 130x80 cm, Museo Civico, Sansepolcro
* Maria Maddalena, 1460-1466, affresco, 190x105 cm, Duomo, Arezzo
* Madonna del parto, 1455-1465, affresco staccato, 260x203 cm, Museo della Madonna del Parto, Monterchi
* Resurrezione, 1450-1463, affresco, 225x200 cm, Museo Civico, Sansepolcro
* San Ludovico di Tolosa, 1460, affresco frammentario staccato, 123x90 cm, Museo Civico, Sansepolcro
* Polittico di Sant'Antonio, 1460-1470, tecnica mista su tavola, 338x230 cm, Galleria nazionale dell'Umbria, Perugia
* Doppio ritratto dei Duchi di Urbino, sul verso Trionfo di Federico da Montefeltro e di Battista Sforza, 1465-1472 circa, olio su tavola, 47x33 cm ciascun pannello, Uffizi, Firenze
* Pala di Brera, 1469-1474, tecnica mista su tavola, 248x170 cm, Pinacoteca di Brera, Milano
* Flagellazione di Cristo, 1470 circa, tecnica mista su tavola, 58,4x81,5 cm, Galleria Nazionale delle Marche, Urbino
* Ercole, 1470 circa, affresco staccato, 151x126 cm, Isabella Stewart-Gardner Museum, Boston
* Madonna di Senigallia, 1470-1485, olio su carta riportata su tavola, 61x53,5 cm, Galleria nazionale delle Marche, Urbino
* Natività, 1470-1485, olio su tavola, 124x123 cm, National Gallery, Londra
* Madonna col Bambino e quattro angeli, 1475-1482, tecnica mista su tavola, 107,8x78,4 cm, Clark Art Institute, Williamstown (Massachusetts)


Giorgio Vasari | Le vite de' più eccellenti architetti, pittori, et scultori italiani, da Cimabue insino a' tempi nostri | Piero della Francesca

Art in Tuscany | Giorgio Vasari's Lives of the Artists | Piero della Francesca

Birgit Laskowski, Piero della Francesca, collana Maestri dell'arte italiana, Gribaudo, Milano 2007. ISBN 978-3-8331-3757-0

Attilio Brilli, Borgo San Sepolcro. Viaggio nella città di Piero, Città di Castello, Tibergraph Editrice, 1988.

Luca Madrignani (21-10-2007). Insurrezione e lotta armata a Sansepolcro. Patria Indipendente: pp. 25-27

Il Museo di Piero della Francesca sorge nell’antico Palazzo della Residenza di Sansepolcro, uno dei più rappresentativi di tutta la Toscana. All’interno, su una parete della Sala dei Conservatori, fu affrescata intorno al 1460, più o meno in contemporanea con l’altrettanto famosa Madonna del parto di Monterchi, la celebre Resurrezione, opera, a ragione, definita dallo scrittore inglese Aldous Huxley “la più bella pittura del mondo”. Proprio da questa illustre presenza scaturì, già nel Cinquecento, l’idea di riunire in questa stanza un gruppo di opere d’arte realizzando così la prima collezione artistica cittadina. Questo stesso ambiente oggi, accanto al celebre affresco, conserva le altre opere che Piero eseguì per la sua città natale alla quale rimase sempre legato.
Museo Civico, Via Niccolò Aggiunti, 65, 52037 Sansepolcro Arezzo | www.museocivicosansepolcro.it

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