Michelangelo Buonarroti, Peccato originale e cacciata dal Paradiso terrestre, 1509-10,
affresco, 280 x 570 cm, Cappella Sistina, Vatican

     
   

Michelangelo Buonarroti | Peccato originale e cacciata dal Paradiso terrestre

 
   

La Cappella Sistina è situata nel palazzo Vaticano e rappresenta uno dei maggiori vanti dell’arte italiana.
Fu voluta da Sisto IV e nel 1471 fu completata secondo il progetto di Giovannino de Dolci e in parte ripreso da Mino da Fiesole.
Venne affrescata da molti pittori quali il Ghirlandaio, Botticelli e il Perugino.
La volta della Cappella Sistina contiene un celeberrimo ciclo di affreschi di Michelangelo Buonarroti, realizzato nel 1508-1512 e considerato uno dei capolavori assoluti dell'arte occidentale.
Commissionato da papa Giulio II fu un'immane sfida per l'artista che, oltre a non sentire la pittura come arte a lui più congeniale (si dichiarò sempre scultore), terminò la complessa decorazione, di quasi 1000 m², a tempo di record e quasi in solitaria.
Il ciclo di affreschi completava iconologicamente le Storie di Gesù e di Mosè realizzate da un team di pittori (tra cui Botticelli, Ghirlandaio e Perugino) nel 1481-1482, al tempo di Sisto IV; Michelangelo dipinse infatti sulla volta le storie dell'umanità "ante legem", cioè prima che Dio inviasse le Tavole della Legge a Mosè.

Per quanto riguarda la Genesi, una delle principali scene è sicuramente il Peccato originale e la cacciata dal paradiso.
Nel quadro viene rappresentato l’uomo nei due momenti cruciali dell’esistenza: prima del peccato e dopo il peccato. Nel primo caso osserviamo un uomo di una particolare bellezza e perfettamente integrato con la natura. Nel secondo vediamo un uomo brutto, sfigurato. Ciò trova la sua spiegazione nella concezione di “bello” in Michelangelo: l’interiorità coincide con l’esteriorità. La bellezza interiore si riflette in quella esteriore.
Nel Peccato originale l’artista condanna il costume, la mancanza di purezza nei confronti dei dettami divini. L’elemento di divisione dei due momenti è l’albero proibito nel quale si contorce la figura del serpente. La prima a commettere il peccato sarà Eva subito seguita da Adamo. Atto determinante perché segnerà una svolta nella storia dell’intera umanità.

Peccato originale e Cacciata dal Paradiso terrestre (Genesi 3, 1-13; 3, 22-24)

" Il serpente era la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio. Egli disse alla donna: "E' vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di nessun albero del giardino?". Rispose la donna al serpente: "Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell'albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete". Ma il serpente disse alla donna: "Non morirete affatto! Anzi ... diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male". Allora la donna ... prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito..."(Genesi 3,1-6)...Il Signore Dio lo scacciò dal giardino di Eden...Scacciò l'uomo e pose ad oriente del giardino di Eden i cherubini e la fiamma della spada folgorante, per custodire la via all'albero della vita. (Genesi 3,23-24)

 
 
   

 

Storia

Nel dipingere la volta, Michelangelo procedette dalle campate vicino alla porta d'ingresso, quella usata durante i solenni ingressi in cappella del pontefice e del suo seguito, fino alla campata sopra l'altare. Il Peccato originale e cacciata dal Paradiso terrestre (Genesi 3,1-13.22-24) fa quindi parte del primo blocco. In particolare in questa scena e nella prossima (la Creazione di Eva), si nota come le figure divennero più grandi, con un apparato compositivo più sintetico, la gestualità più essenziale e perentoria. Ciò si spiega col licenziamento degli aiuti che, dopo le prime tre storie di Noè, vennero mandati via da Michelangelo poiché insoddisfatto del loro lavoro.
La scena venne dipinta in tredici giornate, a partire dall'angolo in alto a sinistra, dove si trovano le foglie dell'albero, create con pennellate larghe e fluide.

 

Michelangelo Buonarroti, Peccato originale e cacciata dal Paradiso terrestre, 1509-10, fresco, 280 x 570 cm, Cappella Sistina, Vatican


L'affresco è diviso in due metà dall'Albero della Vita, più o meno al centro. A sinistra, entro uno spazio delimitato dalle fronde dell'albero e dalla lieve diagonale creata dalle rocce sul terreno, sullo sfondo di un cielo limpido e luminoso, avviene la scena del Peccato originale, in cui il serpente tentatore, qui raffigurato parzialmente trasformato in una figura femminile (sviluppando la tradizione che gli assegnava di solito una testina umana), convince Eva a prendere un frutto proibito, porgendoglielo, mentre Adamo sembra allungarsi per prenderne un altro.
I due progenitori sono nudi ed estremamente atletici, compresa Eva che ha, specialmente nelle braccia, quella muscolarità mascolina tipica delle donne michelangiolesche.
A destra invece il paesaggio muta bruscamente diventando estremamente spoglio e desolato. Qui l'angelo sta cacciando Adamo ed Eva dal Paradiso Terrestre, minacciandoli con la spada. I loro corpi appaiono improvvisamente rattrappiti e invecchiati, con drammatiche smorfie di dolore sui loro volti che sviluppano l'espressivismo della Cacciata dei progenitori dall'Eden di Masaccio; anche il paesaggio diventa spoglio e arido, in contrasto col giardino verde e fronzuto dell'Eden.
Notevole da un punto di vista compositivo è il gesto complementare e simmetrico del diavolo tentatore e dell'angelo, sull'asse dell'Albero della Vita.
Nella lettura a ritroso degli episodi della Genesi come prefigurazione degli avvenimenti della Settimana Santa, la scena simboleggia la Crocifissione di Gesù, col Lignum vitae dell'Albero, messo non a caso al centro, che fu lo stesso, secondo la tradizione, con cui venne fatta la Vera Croce.
Particolarmente efficace è stato il restauro su questa scena, che ha ridato pieno valore ai contrasti tra toni caldi e freddi e ad altri valori pittorici, come le variazioni di modellato, ad esempio morbido e basato su lievi trapassi per Eva prima del peccato, mentre è duro e fitto nel tentatore, particolarmente evidente nelle spire della coda che hanno un effetto a squame cangianti, dal giallo al verde al rosso.
Squillante è il manto rosso dell'angelo, mentre l'incarnato dei progenitori dopo la cacciata è ottenuto tramite una base di ocra, terra d'ombra e bianco, su cui sono state applicate velature di terra d'ombra e terra nera.
 

Michelangelo, The Fall and Expulsion from Garden of Eden, (detail)
     
 
   
Michelangelo Buonarroti, Peccato originale e cacciata dal Paradiso terrestre, 1509-10, affresco, 280 x 570 cm, Cappella Sistina, Vatican


Bibliografia

Pierluigi De Vecchi, La Cappella Sistina, Rizzoli, Milano 1999



Visita virtuale della Cappella Sistinal | www.vatican.va

Musei Vaticani | Biglietteria online

Study of the ceiling frescoes | www.wga.hu/tour

The Vatican Museums | Musei Vaticani

Il complesso dei musei Vaticani racchiude al suo interno diversi musei: Museo Pio Clementino, Museo Chiaramonti, Museo Gregoriano Etrusco, Museo Gregoriano Egizio, Museo Gregoriano Profano, Museo Pio Cristiano, Museo Missionario Etnologico, Collezione d’Arte Religiosa Moderna, Gallerie Superiori, Museo della Biblioteca Vaticana, Pinacoteca e naturalmente l’ineguagliabile Cappella Sistina.
Per visitarli tutti non basta un intero giorno, quindi sarebbe meglio indossare un abbigliamento comodo e stabilire dall’inizio ciò che si vuole vedere.
L’ultima domenica di ogni mese i musei rimarranno aperti e gratuiti.

Indirizzo: Viale Vaticano, 100

Entrata

9:00 - 16:00

Chiusura

18:00 (N.B. uscita dalle sale mezz'ora prima della chiusura)

Giorni di chiusura

Domenica, ad eccezione dell'ultima di ogni mese (con ingresso gratuito 9:00 - 12:30 Chiusura 14:00), purché non coincida con la Santa Pasqua, 29 giugno (SS. Pietro e Paolo), 25 o 26 dicembre (Santo Natale o Santo Stefano)
gennaio 1, 6
febbraio, 11
marzo 19, 31 (Pasqua)
aprile 1 (Lunedì dell'Angelo)
maggio 1
giugno 29 (SS. Pietro e Paolo)
agosto 14, 15
novembre 1
dicembre 25, 26

 


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